lunedì 17 settembre 2018

IL COMPLOTTO LOGORA CHI NON LO FA

Non so perché mi è venuto in mente di parafrasare un noto detto di quella volpe di Andreotti. Forse perché in questi ultimi tempi sono incappato in tutta una serie di notizie, smentite, commenti, ipotesi e chi più ne ha più ne metta, su tutta una serie di argomenti apparentemente slegati fra loro, ma che forse, nell’economia dell’attuale zeitgeist, lo spirito del tempo, non lo sono.
Del crollo del ponte Morandi ho già scritto ciò che penso, e in linea di massima rimango dello stesso parere: si è trattato di una demolizione controllata, e numerosi elementi e analisi comparsi recentemente in rete rafforzano questa mia convinzione. Ad esempio il video diffuso dalla polizia di stato, ricavato da una delle telecamere di sorveglianza della Società Autostrade, palesemente e maldestramente manipolato prima di andare in dissolvenza per un “black-out elettrico”. A parte il fatto che il video in questione, al momento della sua diffusione, era stato espressamente dichiarato come “non manipolato”, non si capisce come un black-out elettrico possa mandare le immagini registrate in dissolvenza. Ad ogni modo, qualcuno ha già fatto un esposto in procura in merito a questo. Vi prego altresì di notare una strana “nuvoletta” bianca che compare proprio in corrispondenza del passaggio del famoso camion verde della Basko, dietro lo stesso e un attimo prima che le immagini spariscano per andare in dissolvenza. Curioso, non è vero? 
Il buon Massimo Mazzucco riporta poi su LuogoComune: “A quanto pare, i giornalisti del New York Times hanno avuto un accesso privilegiato a quello che nessuno italiano è ancora riuscito a vedere: il video integrale del crollo del ponte Morandi.
In questo articolo, pubblicato ieri in versione italiana, il New York Times ha presentato una ricostruzione visiva del crollo del ponte, dichiarando: ‘Il New York Times ha ricostruito l’accaduto basandosi su un elemento cruciale per le indagini, i video registrati dalle telecamere di sicurezza.’
Notiamo che nella versione inglese dell'articolo si dice invece ‘The New York Times has recreated what happened by using investigators’ descriptions of a central piece of evidence — video footage captured by a security camera.’ Che tradotto significa: ‘Il New York Times ha ricostruito quello che è successo utilizzando la descrizione degli inquirenti del principale elemento probante, le riprese video di una telecamera di sicurezza.’
Ma la differenza non è poi tanta: che i giornalisti abbiano visionato personalmente la ripresa, oppure che ne abbiano raccolto la descrizione da parte degli inquirenti, il risultato non cambia: loro sanno cosa è successo, e noi no.” E giustamente conclude: “Ma è possibile che non ci sia un solo giornalista italiano che si ribelli al fatto che quelli del NYT abbiano potuto vedere (o comunque ricevere una descrizione dettagliata) del video del crollo, e noi no?” 
Altra stranezza (ma neanche tanto), non mi risulta che la procura abbia mai rilasciato alcuna dichiarazione sui lavori in corso sul ponte la notte prima del crollo, chi li stesse eseguendo e di che natura fossero, né peraltro mi risulta che alcuna testata giornalistica mainstream abbia ritenuto interessante chiederne conto.
Passando ad un altro argomento, mi avevano colpito i toni apocalittici con i quali, alcuni giorni fa, si preannunciava l’arrivo sulla costa orientale statunitense dell’uragano Florence (“sarà catastrofico”, “potrebbe fare molti morti”, “estremamente pericoloso”), in quel momento classificato di Categoria 4 (“se raggiungerà il Nord Carolina come Categoria 4, sarà la tempesta più potente di sempre abbattutasi sulla regione”). Al momento di toccare terra, però, aveva perso potenza sino ad essere declassificato a tempesta tropicale e, nonostante numerosi danni e parecchi morti (13, al momento in cui scrivo), tutto sommato non si è rivelato più catastrofico di altri eventi simili negli anni scorsi. Meglio così, però mi domando se sia così normale un decorso del genere, per quanto favorevole. Già in passato, ad esempio col famigerato Katrina, erano emersi elementi a suggerire la capacità tecnologica (HAARP e i suoi “fratelli”) di poter manipolare e/o deviare gli uragani a proprio uso e consumo. Se la memoria non mi inganna, prima di deviare quasi inspiegabilmente verso New Orleans, Katrina si stava dirigendo dritto verso Galveston (e i suoi impianti petroliferi, il che avrebbe avuto conseguenze assai più catastrofiche, anche dal punto di vista economico/industriale, di quello che colpì la cittadina texana nel 1900)...

Nel frattempo il tifone ShanZhu (o Mangkhut), definito “altamente distruttivo”, dopo aver devastato le Filippine e causato 64 morti, sta imperversando a piena potenza sulla Cina meridionale. 



Ha un diametro di ben 550 km e sembra destinato a fare storia, in quanto è il più grande e distruttivo mai registrato dal 1949.



Poco prima che giungesse in Cina, dove si trova l’amico e collaboratore Diego Antolini (The X-Plan), mi ero sentito proprio con lui raccomandandogli di verificare qualunque anomalia si registrasse in particolare durante i forti temporali. Detto, fatto: ecco uno straordinario video registrato a Guangzhou (ex-Canton), capitale della provincia del Guangdong. 


Nonostante si sia cercato di farlo passare come “fake”, in base alle informazioni in nostro possesso questo filmato è assolutamente autentico. Chissà se questo evento ha un qualche genere di relazione con un’altra notizia che avrebbe dovuto trovare ampio spazio anche sui media mainstream, ma è per ora rimasta confinata al web e ai social network. Mi riferisco allimprovvisa evacuazione del National Solar Observatory di Sunspot, nel New Mexico, che ospita uno dei più potenti telescopi al mondo per l’osservazione del Sole, per ragioni “di sicurezza” peraltro non specificate, da parte dell’FBI, che avrebbe anche chiuso l'unico ufficio postale in zona. 

Nella relativa contea di Otero i residenti hanno riferito della presenza, oltre che dell’FBI, dei militari della Guardia Nazionale e del sorvolo di elicotteri militari Black Hawk sulla città. L’ordine di evacuazione doveva essere temporaneo ma al momento non risulta che sia stato revocato o che sia stata fornita alcuna motivazione, anche se il quotidiano locale Alamogordo Daily News scrive che l'osservatorio dovrebbe riaprire proprio oggi, lunedì. Peraltro sembra che contemporaneamente all’osservatorio solare nel New Mexico siano stati chiusi altri sei osservatori solari (Australia, Cile, Spagna, Pennsylvania e due alle Hawaii) e tutte le relative telecamere solari/spaziali bloccate. 
Forse il motivo è che un gigantesco oggetto apparentemente metallico sarebbe stato fotografato vicino al Sole. Almeno, questo è quanto ha dichiarato l’11 settembre sulla sua pagina Facebook Maria G. Hill di Salem, Indiana, che col proprio iPhone 8 dotato di adattatore avrebbe fotografato qualcosa di straordinario, descrivibile come grandi UFO a forma di disco e un’enorme flotta di UFO più piccoli che li accompagnano.




A complicare le cose ci si è messa la NASA, con le misteriose immagini della sonda SDO – Solar Dynamics Observatory – che ha registrato il transito di un “enorme” corpo celeste davanti al Sole. In pratica, sarebbero stati registrati due transiti lunari mentre la Luna passava davanti al Sole. Un transito avviene quando un corpo celeste passa tra un corpo più grande e un osservatore. 
La NASA ha dichiarato che il primo transito lunare è durato un’ora, dalle 16:30 alle 17:30 EDT e ha oscurato il 92% del Sole al culmine del suo viaggio. 
Il secondo transito è avvenuto parecchie ore dopo, alle 21:52 ed è durato complessivamente 49 minuti, terminando alle 22:41 EDT. Questo transito ha oscurato solo il 34% del Sole al suo apice. 



Il problema è che se osservate il filmato dell’SDO, la Luna sembra andare in una direzione per poi invertire la rotta e attraversare nuovamente il Sole, e per quanto ne sappiamo ovviamente la Luna non cambia direzione. Dunque, se la Luna non cambia direzione e nell’arco di poche ore attraversa nuovamente il campo solare, allora di cosa potrebbe trattarsi? Lascio a voi trarre le pur incredibili ma ovvie conclusioni...




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