venerdì 2 novembre 2018

È GUERRA. SENZA SE E SENZA MA.


I resoconti mediatici sui disastri climatici del 29 ottobre, tra danni e vittime sembrano più che altro un bollettino di guerra. E con ogni probabilità proprio di una guerra si tratta, pur se condotta con armi non convenzionali. Già di prima mattina circolava l’immagine satellitare che segue, che purtroppo mancando di qualunque riferimento lascia il tempo che trova: ma se rappresentasse davvero la situazione meteorologica nelle prime ore della giornata, evidenzierebbe proprio l’utilizzo su ampia scala sulla nostra penisola di sistemi d’arma esotici (leggi: HAARP e/o tecnologie elettromagnetiche similari) con le conseguenze che ora sono sotto gli occhi di tutti.
Verso mezzogiorno un mio caro amico si trovava nei dintorni di Muravera, qui nel sud della Sardegna, e ha fatto appena in tempo a scattare le due foto che seguono a testimonianza di un evento climatico estremo, accompagnato da un forte rovescio di pioggia mista a grandine (cosa già singolare di per sé) che a suo dire non aveva nulla di naturale, accompagnato com’era da scariche elettromagnetiche per nulla assimilabili ai classici fulmini che conosciamo. 


In quelle ore le immagini satellitari mostravano uno scenario davvero inconsueto sopra l’Atlantico. Presumo che i meteorologi mainstream non ci troveranno nulla di strano, ma io ritengo di essere in buona compagnia nell’affermare che invece ciò che si osserva proprio normale non sia...

Queste immagini a dir poco apocalittiche sono state scattate a Genova.

Queste altre presumo in altre varie località italiane (non ho i riferimenti).


Sia dal resoconto da Muravera che dalle foto sopra, una caratteristica comune era un cielo "rosso", che a mio avviso non può essere spiegato esclusivamente dalla presenza di sabbia sahariana nell'atmosfera. Fosse così, presumo che con le precipitazioni che sono seguite avremmo dovuto osservare strade e automobili letteralmente coperte di sabbia (cosa che spesso si verifica, salvo che la "sabbia" rilevata sembra particolarmente "attratta" dalle calamite... ma questa è un'altra storia).
Non mi soffermo sugli innumerevoli eventi singoli e inquietanti (grandinate assurde, torrenti esondati con pesci a spasso sulle strade provinciali, boschi e valli devastate, etc.) ma dato che questo episodio l'ho vissuto in prima persona, il 29 ho avuto uno strano incontro con uno stormo di storni, apparentemente piuttosto agitati, che hanno pensato bene di fermarsi su un albero del mio giardino. 
La sera stessa, ho trovato in rete questo articolo, il quale racconta come a L'Aquila siano stati segnalati storni morti che piovevano dal cielo.
In conclusione, possiamo scegliere se ritenere che tutto questo sia frutto di perturbazioni naturali, e sono certo che molti troveranno preferibile e maggiormente confortevole abbracciare questo scenario; oppure prendere in considerazione l'idea che ormai la manipolazione del clima sia uno dei sistemi d'arma esotici per eccellenza, come ben esplicitato dal Generale Fabio Mini (citato nel mio articolo precedente) che spiegava non solo come la "Guerra Climatica" sia già cominciata, ma che tra le sue caratteristiche principali vi sia l'impossibilità (perlomeno a certi livelli, aggiungo io) di rintracciare esplicitamente il fautore dell'attacco. Ma per quel che riguarda le motivazioni, non credo scarseggino quelle di chi vorrebbe mettere sotto pressione il nostro paese in questo preciso momento storico... ma tornerò ad occuparmi di questo nei prossimi giorni, anche perché non credo mancheranno nuovi spunti di riflessione al riguardo.

sabato 13 ottobre 2018

SARDEGNA: CALAMITÁ NATURALE O GUERRA CLIMATICA?

Anche se non ne sono stato coinvolto direttamente, essendo residente proprio nella zona interessata sono rimasto profondamente colpito dal nubifragio che ha colpito la Sardegna nei giorni scorsi, con tutti i disastri che ne sono seguiti che purtroppo hanno mietuto anche una vittima. A Capoterra, in particolare, in 12 ore sono caduti 353 millimetri d’acqua, pari a oltre il triplo di quanto ci si può aspettare in tutto il mese di ottobre tenendo conto delle statistiche delle piogge degli ultimi venti anni, ma svariate altre località hanno subito valori analoghi o di poco inferiori. Ricordiamo che Capoterra fu colpita già dieci anni fa da una catastrofe analoga, durante la quale perirono quattro persone. [1, 2, 3, 4, 5, 6]
Fonte: www.ilmeteo.it

Fonte: ilmeteo.net

Fonte: ilmeteo.net

Fonte: inmeteo.net

Già martedì sera avevo passato una buona mezz’ora ad osservare lo straordinario ed inquietante spettacolo notturno offerto da gigantesche e minacciose nuvole temporalesche illuminate da una quantità impressionante di fulmini, anomali non soltanto nel numero ma soprattutto nella forma e nelle modalità con cui si formavano. Le immagini che seguono, tratte da un post di Giuseppe Caria sono spettacolari ma va sottolineato che sono il frutto di un’esposizione lunga. 



Questa mappa mostra la concentrazione di fulmini in quelle ore:


Ricordo quando il compianto Franco Caddeo, col quale ho condiviso anni di sensibilizzazione pubblica sul tema delle operazioni di geoingegneria clandestina (aka scie chimiche), esponeva i dati relativi all'aumento vertiginoso delle fulminazioni in Europa negli ultimi anni, con ogni probabilità dovuto all'atmosfera sempre più esposta e inquinata (e quindi resa più conduttiva elettricamente) dal particolato metallico diffuso in continuazione, giorno e notte, sette giorni su sette, da aerei inizialmente perlopiù militari ma ora, come denunciato coraggiosamente da Enrico Gianini, anche se non soprattutto civili. HAARP e i suoi fratelli ringraziano sentitamente...
Sia quel che sia, in una delle località colpite si trovava un carissimo amico, il quale ha sottolineato che laddove la sua abitazione (affacciata sulla spiaggia di Costa Rei) si è completamente allagata nel giro di pochi minuti, a pochi chilometri di distanza (Villasimius) sono cadute soltanto poche gocce di pioggia. Mi ha anche inviato le foto satellitari della perturbazione responsabile di questo disastro: ditemi voi se vi sembra normale.



Il suo commento: "Come vedi è una formazione simil-tifone , perfettamente circolare, stazionaria , con evoluzione locale e senza il tipico "occhio" dovuto al moto circolare tipico dei tifoni tropicali con venti molto forti . A Costa Rei e dintorni non c'era alcun vento . Che senso ha una nube perfettamente tonda sola soletta mentre intorno è  tutto sereno? Il fronte nuvoloso dov'è? Da quando in qua si crea una nube tonda in mezzo al sereno?"

Non posso che essere totalmente d'accordo con lui. Non c'è niente di naturale in questa perturbazione. D'altra parte, già da anni il Generale Fabio Mini ammoniva che "La Guerra Climatica è già cominciata"... [1, 2


lunedì 17 settembre 2018

IL COMPLOTTO LOGORA CHI NON LO FA

Non so perché mi è venuto in mente di parafrasare un noto detto di quella volpe di Andreotti. Forse perché in questi ultimi tempi sono incappato in tutta una serie di notizie, smentite, commenti, ipotesi e chi più ne ha più ne metta, su tutta una serie di argomenti apparentemente slegati fra loro, ma che forse, nell’economia dell’attuale zeitgeist, lo spirito del tempo, non lo sono.
Del crollo del ponte Morandi ho già scritto ciò che penso, e in linea di massima rimango dello stesso parere: si è trattato di una demolizione controllata, e numerosi elementi e analisi comparsi recentemente in rete rafforzano questa mia convinzione. Ad esempio il video diffuso dalla polizia di stato, ricavato da una delle telecamere di sorveglianza della Società Autostrade, palesemente e maldestramente manipolato prima di andare in dissolvenza per un “black-out elettrico”. A parte il fatto che il video in questione, al momento della sua diffusione, era stato espressamente dichiarato come “non manipolato”, non si capisce come un black-out elettrico possa mandare le immagini registrate in dissolvenza. Ad ogni modo, qualcuno ha già fatto un esposto in procura in merito a questo. Vi prego altresì di notare una strana “nuvoletta” bianca che compare proprio in corrispondenza del passaggio del famoso camion verde della Basko, dietro lo stesso e un attimo prima che le immagini spariscano per andare in dissolvenza. Curioso, non è vero? 
Il buon Massimo Mazzucco riporta poi su LuogoComune: “A quanto pare, i giornalisti del New York Times hanno avuto un accesso privilegiato a quello che nessuno italiano è ancora riuscito a vedere: il video integrale del crollo del ponte Morandi.
In questo articolo, pubblicato ieri in versione italiana, il New York Times ha presentato una ricostruzione visiva del crollo del ponte, dichiarando: ‘Il New York Times ha ricostruito l’accaduto basandosi su un elemento cruciale per le indagini, i video registrati dalle telecamere di sicurezza.’
Notiamo che nella versione inglese dell'articolo si dice invece ‘The New York Times has recreated what happened by using investigators’ descriptions of a central piece of evidence — video footage captured by a security camera.’ Che tradotto significa: ‘Il New York Times ha ricostruito quello che è successo utilizzando la descrizione degli inquirenti del principale elemento probante, le riprese video di una telecamera di sicurezza.’
Ma la differenza non è poi tanta: che i giornalisti abbiano visionato personalmente la ripresa, oppure che ne abbiano raccolto la descrizione da parte degli inquirenti, il risultato non cambia: loro sanno cosa è successo, e noi no.” E giustamente conclude: “Ma è possibile che non ci sia un solo giornalista italiano che si ribelli al fatto che quelli del NYT abbiano potuto vedere (o comunque ricevere una descrizione dettagliata) del video del crollo, e noi no?” 
Altra stranezza (ma neanche tanto), non mi risulta che la procura abbia mai rilasciato alcuna dichiarazione sui lavori in corso sul ponte la notte prima del crollo, chi li stesse eseguendo e di che natura fossero, né peraltro mi risulta che alcuna testata giornalistica mainstream abbia ritenuto interessante chiederne conto.
Passando ad un altro argomento, mi avevano colpito i toni apocalittici con i quali, alcuni giorni fa, si preannunciava l’arrivo sulla costa orientale statunitense dell’uragano Florence (“sarà catastrofico”, “potrebbe fare molti morti”, “estremamente pericoloso”), in quel momento classificato di Categoria 4 (“se raggiungerà il Nord Carolina come Categoria 4, sarà la tempesta più potente di sempre abbattutasi sulla regione”). Al momento di toccare terra, però, aveva perso potenza sino ad essere declassificato a tempesta tropicale e, nonostante numerosi danni e parecchi morti (13, al momento in cui scrivo), tutto sommato non si è rivelato più catastrofico di altri eventi simili negli anni scorsi. Meglio così, però mi domando se sia così normale un decorso del genere, per quanto favorevole. Già in passato, ad esempio col famigerato Katrina, erano emersi elementi a suggerire la capacità tecnologica (HAARP e i suoi “fratelli”) di poter manipolare e/o deviare gli uragani a proprio uso e consumo. Se la memoria non mi inganna, prima di deviare quasi inspiegabilmente verso New Orleans, Katrina si stava dirigendo dritto verso Galveston (e i suoi impianti petroliferi, il che avrebbe avuto conseguenze assai più catastrofiche, anche dal punto di vista economico/industriale, di quello che colpì la cittadina texana nel 1900)...

Nel frattempo il tifone ShanZhu (o Mangkhut), definito “altamente distruttivo”, dopo aver devastato le Filippine e causato 64 morti, sta imperversando a piena potenza sulla Cina meridionale. 



Ha un diametro di ben 550 km e sembra destinato a fare storia, in quanto è il più grande e distruttivo mai registrato dal 1949.



Poco prima che giungesse in Cina, dove si trova l’amico e collaboratore Diego Antolini (The X-Plan), mi ero sentito proprio con lui raccomandandogli di verificare qualunque anomalia si registrasse in particolare durante i forti temporali. Detto, fatto: ecco uno straordinario video registrato a Guangzhou (ex-Canton), capitale della provincia del Guangdong. 


Nonostante si sia cercato di farlo passare come “fake”, in base alle informazioni in nostro possesso questo filmato è assolutamente autentico. Chissà se questo evento ha un qualche genere di relazione con un’altra notizia che avrebbe dovuto trovare ampio spazio anche sui media mainstream, ma è per ora rimasta confinata al web e ai social network. Mi riferisco allimprovvisa evacuazione del National Solar Observatory di Sunspot, nel New Mexico, che ospita uno dei più potenti telescopi al mondo per l’osservazione del Sole, per ragioni “di sicurezza” peraltro non specificate, da parte dell’FBI, che avrebbe anche chiuso l'unico ufficio postale in zona. 

Nella relativa contea di Otero i residenti hanno riferito della presenza, oltre che dell’FBI, dei militari della Guardia Nazionale e del sorvolo di elicotteri militari Black Hawk sulla città. L’ordine di evacuazione doveva essere temporaneo ma al momento non risulta che sia stato revocato o che sia stata fornita alcuna motivazione, anche se il quotidiano locale Alamogordo Daily News scrive che l'osservatorio dovrebbe riaprire proprio oggi, lunedì. Peraltro sembra che contemporaneamente all’osservatorio solare nel New Mexico siano stati chiusi altri sei osservatori solari (Australia, Cile, Spagna, Pennsylvania e due alle Hawaii) e tutte le relative telecamere solari/spaziali bloccate. 
Forse il motivo è che un gigantesco oggetto apparentemente metallico sarebbe stato fotografato vicino al Sole. Almeno, questo è quanto ha dichiarato l’11 settembre sulla sua pagina Facebook Maria G. Hill di Salem, Indiana, che col proprio iPhone 8 dotato di adattatore avrebbe fotografato qualcosa di straordinario, descrivibile come grandi UFO a forma di disco e un’enorme flotta di UFO più piccoli che li accompagnano.




A complicare le cose ci si è messa la NASA, con le misteriose immagini della sonda SDO – Solar Dynamics Observatory – che ha registrato il transito di un “enorme” corpo celeste davanti al Sole. In pratica, sarebbero stati registrati due transiti lunari mentre la Luna passava davanti al Sole. Un transito avviene quando un corpo celeste passa tra un corpo più grande e un osservatore. 
La NASA ha dichiarato che il primo transito lunare è durato un’ora, dalle 16:30 alle 17:30 EDT e ha oscurato il 92% del Sole al culmine del suo viaggio. 
Il secondo transito è avvenuto parecchie ore dopo, alle 21:52 ed è durato complessivamente 49 minuti, terminando alle 22:41 EDT. Questo transito ha oscurato solo il 34% del Sole al suo apice. 



Il problema è che se osservate il filmato dell’SDO, la Luna sembra andare in una direzione per poi invertire la rotta e attraversare nuovamente il Sole, e per quanto ne sappiamo ovviamente la Luna non cambia direzione. Dunque, se la Luna non cambia direzione e nell’arco di poche ore attraversa nuovamente il campo solare, allora di cosa potrebbe trattarsi? Lascio a voi trarre le pur incredibili ma ovvie conclusioni...