martedì 28 settembre 2010

STORIE DI STRA(KER)ORDINARIA FOLLIA

L’altra sera mi sono fatto una lunga chiacchierata col mio fraterno amico e gestore del forum di NEXUS, Andrea Rampado, allo scopo di fare il punto della incresciosa situazione che si è venuta a creare con Rosario Marcianò, il quale ha pensato bene di sporgere denuncia nei nostri confronti per diffamazione (articolo 595/3 CP), sostituzione di persona (articolo 494 CP) e accesso abusivo di sistema informatico (615TER CP).



Ipotizzando che ci fossimo noi dietro un utente iscritto col nome di Straker (registrato con l’indirizzo email di rosario.marcianò@gmail.it dal quale è giunta la risposta di verifica) che si è spacciato per il vero Rosario Marcianò, quest’ultimo (senza sentirsi in dovere, vista la rilevanza penale delle accuse formulate, di contattarci preventivamente via telefono o altro per un chiarimento) ha sporto denuncia, che in seguito ci è stata notificata dalla locale stazione dei Carabinieri. Non mi dilungo sui gravi disagi per Andrea (che ha dovuto, già in precarie condizioni di salute, perdere una giornata di lavoro passata in auto su e giù dalla Lombardia) e la perdita di tempo prezioso per me; né sul danno per l’immagine e la reputazione dei sottoscritti e delle nostre rispettive attività. Mai come in questo caso vale il detto che “Chi semina vento, raccoglie tempesta”...

Mi risulta che Marcianò, il quale si dichiara un esperto informatico, avesse già segnalato le attività in rete di questa persona sin dal giugno 2009, però ha atteso che quest’ultima arrivasse sul nostro forum per denunciarci. D’altra parte Andrea, ligio al detto cinese che “se qualcuno te la mette nel c..o, non muoverti: faresti il suo gioco!”, nonostante l’invito dei “provocatori” a congelare il forum, lo ha lasciato attivo e si è limitato ad aspettare che il falso Marcianò entrasse nel forum, ne ha tracciato l’IP, ha rintracciato l’azienda da dove originava il collegamento e in quattro e quattr’otto l’ha smascherato. Questo è il risultato:


Buonasera a tutti

Scrivo queste righe dopo essere venuto a conoscenza di quanto sta realmente accadendo tra il Sig. Marcianò e la redazione di NEXUS, in particolare mi riferisco ad una querela sporta dal

Sig. Marcianò maturata in seguito ad un crescendo di incomprensioni tra le due parti.

In qualche modo sono entrato anche io in questa storia, del tutto innocentemente ho infatti avuto l'idea di registrarmi nel forum di NEXUS con il nick ::Straker:: il nove di questo settembre, quello che è successo in seguito è di pubblico dominio.

Non è di pubblico dominio però quella che è stata la mia reale intenzione nel postare quegli interventi, che ricalcavano comunque il pensiero espresso dal Sig. Marcianò nel suo blog www.tankerenemy.com.

Prima di tutto non era mia intenzione impossessarmi dell'identità di nessuno, tantomeno tentare di delegittimarlo o creare dei problemi a lui o al forum di NEXUS.

L'unica mia vera intenzione era quella di aprire un canale di dialogo costruttivo, attraverso una rappresentazione caricaturale di quello che era il clima instauratosi nei confronti di Armando De Para.

Erano volate parole grosse tra la redazione di NEXUS e i gestori del sito tankerenemy, si parlava di agenti infiltrati, paranoia e questo già da ben prima del mio intervento, quello che ho fatto io è stato di esporre questa contrapposizione che si era venuta a creare, in termini volutamente esagerati in modo da indurre una riflessione tra le parti e tra quanti leggevano quel susseguirsi di accuse reciproche.

A chi ha giovato quell'atteggiamento, a nessuno credo, ed il mio intervento, volente o nolente ha comunque smosso qualcosa, anche se purtroppo ha sortito l'effetto contrario di quello che volevo ottenere, un ulteriore inasprimento della situazione, culminata in una querela verso la redazione di NEXUS.

Per questo sono qui a scrivere questa lettera questa sera, dopo una chiacchierata con Andrea sono giunto alla conclusione che, per quello che mi attiene, porgo le mie più sentite scuse ai gestori di tankerenemy Antonio e Rosario Marcianò, sperando che vogliano accettarle e ribadisco che il mio intervento non era mirato nè alla diffamazione nè tantomeno alla loro delegittimazione.

Porgo le mie scuse alla redazione di NEXUS e a Tom Bosco nella misura nella quale i miei interventi possano aver contribuito all'inasprimento dei rapporti tra loro e Marcianò.

Spero che la situazione possa essere ricondotta ad un clima di serenità e cooperazione e che venga sotterrata l'ascia di guerra che vedo agitarsi in aria, quest'ascia ha già causato del dolore a tutti.

Informo anche che provvederò a cancellare l’utenza ::Straker::

Ringrazio Andrea per la disponibilità e per aver capito il mio punto di vista.

Autorizzo la redazione di NEXUS a pubblicare, se necessario, questa lettera, omettendo di specificare le mie generalità.

Questa storia mi è già costata troppo.

In fede

E. L.


A questo punto è lecito domandarsi se il vero scopo della denuncia in questione fosse di identificare il “falso” Straker o non invece arrecarci danno e delegittimare la nostra attività... Come ricorderà chi ha seguito i prodromi di questa penosa vicenda, la prima scintilla è scoccata quando abbiamo prima accettato nel forum e poi addirittura elevato al rango di “provocatore” di una sezione un tal Gucumatz, nonostante ci fosse stato segnalato che si trattava di un personaggio indubbiamente problematico. Sollecitati da Marcianò ad allontanarlo dal forum in quanto a suo dire si trattava di un noto disinformatore membro del CICAP, non abbiamo accettato di farlo, nonostante potesse anche essere chi viene affermato che sia. Abbiamo chiarito che sul forum di NEXUS chiunque ha il diritto di esprimere le proprie idee. Come dice Andrea, nel nostro forum i "rifiuti" vengono “trattati e riciclati” (la sua specialità...), essendo una sorta di “centro di recupero” per la variegata umanità che lo frequenta: professionisti plurilaureati, preti, santoni, contattati, di tutto e di più! Per questo non esistono moderatori, bensì provocatori, degni dei “peggiori bar di Caracas”. Va poi sottolineato che vi sono molti modi di provocare: chi viene allo scopo di provocare gratuitamente, trova poi pane per i suoi denti, ma il fatto di accettare invece di confrontarsi civilmente con gli altri crea fra i gestori e i partecipanti alle discussioni una fertile sinergia, un momento di crescita personale e collettiva. Gucumatz ci ha dato questa possibilità, ricevendone in cambio l’occasione di capire qualcosa di più.

In questo mondo alla rovescia, dove i veri scettici passano per complottisti, i presunti scettici si bevono qualunque idiozia purché di fonte ufficiale o “specialistica”, e i liberi pensatori diventano disinformatori, capita anche che qualcuno si appropri indegnamente di un nome e millanti poi una sostituzione di persona. Ed Bishop si starà rivoltando nella tomba, ma per noi rimane l’unico, vero e inimitabile Comandante Straker che, quando eravamo ragazzini, difendeva la nostra Terra dagli invasori alieni. Grazie, Ed!





lunedì 13 settembre 2010

CONVERGENZE PARALLELE

Sabato 11 settembre 2010, data dell’incontro organizzato a Milano dal David Icke Meetup al quale Paolo Attivissimo ed io partecipavamo come relatori sugli attentati avvenuti sul suolo statunitense nove anni fa, il gioco al massacro che qualcuno forse auspicava non c’è stato. Il fatto che io non condivida molte delle sue posizioni su svariati argomenti e non ne abbia stima a causa di certi suoi atteggiamenti spesso inutilmente arroganti e presuntuosi, tipici di chi è convinto di avere la Verità in tasca, non significa che egli non meriti quel rispetto che per mia natura porto nei confronti di chiunque faccia altrettanto. Il confronto, fatto salvo uno spiacevole episodio di intemperanza, è stato pacato e produttivo, anche se non mi è affatto piaciuto il tono inquisitorio e la maleducazione con cui venivo interrotto mentre argomentavo le mie risposte ad alcuni infervorati giovani simpatizzanti di Attivissimo.

Partendo dal presupposto che col tempo a mia disposizione non avrei mai potuto esporre esaurientemente le innumerevoli anomalie emerse in questi nove anni di indagini sugli attentati al WTC e al Pentagono, nonché sul Volo United 93 schiantatosi in Pennsylvania, né tantomeno inquadrarle in un contesto geopolitico, mi sono limitato a sottolineare la quantità e varietà di associazioni e comitati che sollecitano l’apertura di una nuova inchiesta sui tragici fatti, e a fornire qualche elemento di riflessione, meritevole a mio avviso di ulteriore approfondimento.

Attivissimo è stato assai circostanziato nella sua esposizione e addirittura stupito che ancora si stesse a discutere di certe cose: è tutto lì, nel sacro testo, il Rapporto della Commissione sui fatti dell’11 settembre. Basta leggere. Date retta agli esperti, loro sanno di cosa parlano, voi a quanto pare no. Se vi dicono che è assolutamente normale che due grattacieli di centodieci piani crollino quasi a velocità di caduta libera sulle proprie fondamenta un’ora dopo essere stati colpiti da un aereo, e un terzo faccia la stessa cosa senza nemmeno essere stato colpito direttamente, non date retta al vostro buonsenso: credeteci. È nel rapporto del NIST. Io invece mi stupisco che lui ancora invochi una richiesta di fede in un rapporto “sbufalato” dal grande David Ray Griffin col suo Rapporto della Commissione 11 settembre. Omissioni e distorsioni, per non parlare di quello del NIST, smontato pezzo per pezzo da Mark H. Gaffney (Dead on Arrival – The NIST 9/11 Report On The World Trade Center Collapse). Ah, già: il punto è che costoro non sono esperti professionisti, non hanno le competenze tecniche necessarie e quindi non sono abilitati a fornire una spiegazione né tantomeno una confutazione, per quanto ragionevole, convincente e circostanziata essa sia. Insomma, è solo una questione di certificazione, e tutti gli argomenti, gli elementi, i fatti e i ricercatori che non hanno il Bollino Blu non hanno alcuna dignità di replica. Ma oggi a far sentire la propria voce sono migliaia di professionisti dei più svariati settori (piloti, controllori di volo, ingegneri, architetti, cattedratici, avvocati, medici, militari, agenti dell’intelligence, personaggi politici, artisti, e chi più ne ha più ne metta…), appoggiati da una minoranza di persone variegata e in costante aumento. Siamo davvero convinti che siano tutti (me compreso) preda di un delirio collettivo?

Personalmente ritengo che la questione della competenza sia del tutto fuorviante, ed è proprio la storia ad insegnarcelo: per fare solo un esempio, furono i maggiori esperti della loro epoca a dichiarare che “Le macchine volanti più pesanti dell’aria sono impossibili” (Lord Kelvin, presidente della Royal Society, 1895); che “Le macchine volanti potranno infine essere più veloci; verranno utilizzate nello sport, ma non si possono concepire come vettori commerciali” (Octave Chanute, pioniere dell’aviazione, 1904); che “Gli aeroplani sono giocattoli interessanti ma di nessun valore militare” (Maresciallo Ferdinand Foch, comandante francese delle Forze Alleate durante gli ultimi mesi della Prima Guerra Mondiale, 1918); che “Atterrare e orbitare attorno alla Luna presenta così tanti problemi per il genere umano che alla scienza potrebbero servire ancora 200 anni per superarli” (Science Digest, agosto 1948) o addirittura che “Tutto ciò che può essere inventato è stato inventato” (Charles H. Duell, Commissario dell’Ufficio Brevetti degli USA, 1899). Paradossalmente, l’invenzione dell’aereo non la si deve a ingegneri plurilaureati ma a due geniali costruttori di biciclette, Wilbur e Orville Wright, e ad interessarsi dei loro primi voli non furono affatto le maggiori testate giornalistiche dell’epoca, bensì il Virginian Pilot, uno sconosciuto giornale locale. Se poi vogliamo fare l’esempio opposto, viene da domandarsi com’è possibile che il geniale Nikola Tesla, insignito dei massimi riconoscimenti scientifici del tempo e al quale dobbiamo i più importanti sviluppi tecnologici del secolo scorso, sia stato virtualmente cancellato dai libri di storia e dalla memoria collettiva, salvo ritrovare una certa notorietà negli ultimi anni grazie anche alla cosiddetta stampa “alternativa”. Potrei riempire pagine con nozioni di questo tenore, ma il concetto è chiaro: spesso non sono i titoli accademici a fare la storia, bensì casomai il contrario.

Non mi piace proprio il termine “complottista” (il quale paradossalmente ben si addice ad alcuni sostenitori di Attivissimo, che fantasticano di fumose strategie di comunicazione messe in campo dal sottoscritto alla conferenza per acquisire un’immeritata credibilità… troppo semplice parlare di normale educazione e disponibilità al confronto!) in quanto è un calderone che contiene tutto e il suo contrario, etichetta perfetta da affibbiare quando si vuole delegittimare in partenza chiunque abbia una visione non omologata della realtà e degli eventi e una opinione deviante dai paradigmi stabiliti dal sistema. Per fare un esempio, talora sono stato associato a “quelli che non credono che l’uomo sia andato sulla Luna”, nonostante non abbia mai scritto o dichiarato nulla in tal senso: io sono convinto che l’uomo sulla Luna ci sia stato eccome, seppure non secondo le modalità fornite dalla versione ufficiale. Se rigetto in toto quella degli eventi dell’11 settembre 2001, è semplicemente per via della sua palese assurdità e delle innumerevoli contraddizioni e anomalie che potrebbero spesso avere una spiegazione se prese singolarmente, ma di certo non collettivamente, non fosse altro che per un mero calcolo statistico (sempre che nel frattempo la statistica non sia diventata un’opinione…). Come ho già avuto modo di rimarcare in altre sedi, il mio approccio e quello di Attivissimo sono diametralmente opposti: il suo è caratterizzato da uno scientismo riduzionista che cerca di scomporre tutto in fattori spiegabili razionalmente; analizza ogni albero e non vede la foresta. Il mio è di tipo più olistico, onnicomprensivo, una deformazione professionale dovuta al fatto di dirigere da anni la rivista NEXUS, che in latino significa “nesso”. Da qui la citazione delle “convergenze parallele” nel titolo: malgrado l’apprezzabile disponibilità al confronto pubblico, tendenzialmente non vi saranno spostamenti di fronte tra il gruppo dei sostenitori della versione ufficiale e quello degli scettici (un meccanismo psicologico magnificamente esposto da Nikola Duper durante la sua eccellente relazione, sfortunatamente mancata da Attivissimo). Anche e soprattutto in questo caso si applica la “metafora perfetta” del carteggio epistolare Gossage-Vardebedian (leggetelo, ne vale davvero la pena). Ciò nondimeno, nulla vieta di organizzare un nuovo incontro pubblico con maggior tempo a disposizione dei relatori e articolato su alcuni punti precisi, magari i classici dieci, scelti dal sottoscritto e controargomentati da Paolo Attivissimo: starà al pubblico in sala decidere quali saranno le argomentazioni più convincenti, e ognuno potrà formarsi la propria opinione in piena libertà. Potremmo considerare quello di sabato come un primo approccio esplorativo in vista di ulteriori occasioni di incontro e condivisione, piuttosto che di scontro e delegittimazione: intanto abbiamo dimostrato che questo è possibile, e mi sembra davvero un gran risultato. E valga quel che una volta disse un saggio: “La risposta è solamente il punto in cui ti sei stufato di pensare.”

giovedì 9 settembre 2010

SCIE CHIMICHE, DISINFORMAZIONE E PARANOIA

L’ultima cosa che avrei mai immaginato è quella di dovermi occupare, in questa sede, di questioni che hanno ben poco a che fare con l’informazione e molto invece con sterili e inutili polemiche che non fanno altro che il gioco di tutti coloro che vorrebbero screditare un argomento tanto importante (e a me, come molti di voi sanno, assai caro) come quello delle scie chimiche. Onde evitare di sparare sulla croce rossa, non farò il nome del protagonista di questa incresciosa situazione, ma credo sia relativamente facile per chiunque intuire o scoprire di chi stia parlando…

Tutto cominciò un bel giorno in cui il personaggio in questione, noto ricercatore e divulgatore nell’ambito delle “chemtrails”, mi segnalò che il forum del sito di NEXUS era letteralmente “infestato” da debunker e disinformatori, e addirittura che alcuni ne erano diventati moderatori. Piuttosto allarmato, gli risposi che avrei approfondito la faccenda con l’amministratore del forum stesso, il mio amico e collaboratore Andrea Rampado, al quale lo rimandavo per delucidazioni. Non mancai di spiegargli che il forum di NEXUS, pur riflettendo lo spirito della rivista e del sito, era una creatura a sé stante e decisamente atipica. Quando, davanti a due robuste Tennent’s, Andrea ed io immaginammo questo spazio di discussione, ribaltammo tutti gli schemi: gli iscritti inizialmente erano “seccatori”, per poi progredire a “paraculo”, “complottisti”, etc. (non mi sembra di aver ancora visto assegnato l’inarrivabile titolo di “Jedi”…); la figura del moderatore veniva cancellata a favore di quella del “provocatore”, uno stimolo al confronto, alla riflessione, alla condivisione, alla ricerca della verità e della conoscenza. Questo ha significato che nel forum non sempre le posizioni di certi “provocatori” riflettessero le mie, e viceversa, ma il dibattito era sempre basato sul rispetto e sull’intelligenza da parte di tutti, e quelli che sgarravano venivano inesorabilmente emarginati. A causa dei numerosi impegni non sono mai riuscito a seguire il forum quanto avrei voluto, ma di certo la quantità e qualità delle discussioni e degli argomenti era, ed è, da Top Class.

Per farla breve, tra Andrea e mister X è iniziato via email un dialogo tra sordi, e la cosa è degenerata quando alcune porzioni (e solo alcune porzioni, estraniate dal contesto) del carteggio sono state da quest’ultimo postate sul suo blog, insieme ai dati sensibili di Andrea e a epiteti della peggior specie. Di colpo, il forum di NEXUS (e di riflesso la rivista, che per la cronaca in Italia è stata la prima ad occuparsi di scie chimiche, nel lontano 1998), il suo amministratore ed io stesso siamo diventati dei collusi col sistema, disinformatori e venduti (e chi più ne ha, più ne metta…). Quando poi ha scoperto di un convegno organizzato a Milano l’11/9, al quale parteciperò come relatore e al quale sarà presente anche Paolo “Goebbels” Attivissimo, apriti cielo!

Chi avrà modo di leggere le sue farneticazioni, potrà apprezzarne i toni da inquisizione e i contenuti prossimi allo zero, decidendo in piena coscienza e autonomia di giudizio quale valore possano avere. Va detto comunque che stiamo parlando di un ricercatore che ha prodotto molto valido materiale sull’argomento delle scie chimiche, tanto che abbiamo postato alcuni suoi articoli anche nel nostro sito (e addirittura favorevolmente recensito un suo libro sulla rivista). Purtroppo, la sua ricerca si è tramutata in ossessione, il suo attivismo in una crociata contro gli infedeli e la sua lucidità in paranoia: avrei dovuto intuirlo al primo indizio, quando alcuni anni fa se la prese con Massimo Mazzucco, a suo dire scientemente colpevole di aver utilizzato per la homepage del suo sito luogocomune.net un’immagine in cui (secondo lui) erano rappresentate delle scie chimiche… (disinformazione subliminale?) Sia quel che sia, questo è il triste risultato delle persone che si prendono troppo sul serio, che si sentono detentrici dell’Unica Verità, senza nemmeno rendersi conto del grave danno che arrecano proprio alla causa che sostengono di difendere. A sua parziale discolpa, riconosco che mister X ha subìto molestie non di poco conto da certi personaggi piuttosto equivoci, ma mi domando se almeno una parte di esse non siano state, se non istigate, quanto meno favorite da certi suoi comportamenti.

Avrei voluto spendere meglio questo tempo e queste energie occupandomi di questioni ben più importanti, ma questa puntualizzazione mi sembrava doverosa. Ora il vostro debunker vi lascia: l’11 settembre si avvicina e c’è un sacco di disinformazione da preparare e diffondere per l’occasione...